
Ricettari
Di Rebekah E. Pite
Traduzione di Mirta Roncagalli
Nel 1934, venne pubblicata la prima edizione del più popolare ricettario argentino, Il libro di Doña Petrona (in spagnolo, El libro de Doña Petrona). Il ricettario includeva ricette di origine spagnola, francese, inglese e italiana così come ricette locali creole. Mentre molte generazioni impararono a cucinare grazie a parenti e amici, molte donne del posto e immigrate con sufficienti risorse economiche acquistarono questo ricettario enciclopedico affinché insegnasse loro ad essere argentine e a cucinare cibi argentini.

Copertina della prima edizione de Il libro di Doña Petrona
Fonte: Wikimedia commons.
Petrona Carrizo (conosciuta poi come Carrizo de Gandulfo) emigrò a Buenos Aires dalla provincia di Santiago del Estero negli anni ‘10 del secolo scorso. Nel 1928, iniziò a lavorare nella capitale come ecónoma o insegnante di economia domestica per la compagnia inglese Primitiva e insegnando ad altre donne ad usare la nuova tecnologia della cucina a gas.

Petrona C. de Gandulfo dando una lezione di cucina per Primitiva alla Lega delle donne cattoliche, 1937.
Fonte: Per gentile concessione dell’Archivio generale della Nazione
Petrona aveva imparato a cucinare i piatti di Santiago del Estero dai vicini e dai parenti da bambina e aveva poi studiato all’istituto culinario francese Le Cordon Bleu di Buenos Aires. Un immigrato italiano, Angel Baldi, lavorava lì come direttore e suo maestro. In questo istituto, Petrona e gli altri studenti non solo impararono (e poco dopo insegnarono ad altre donne) a preparare piatti alla francese, ma anche all’italiana e all’inglese.
Doña Petrona adottò una visione diversa ed inclusiva della cucina argentina e raccomandò che I suoi lettori facessero lo stesso. Nella prima edizione del suo libro, incluse approssimatamene 1000 ricette in un totale di 414 pagine. Propose qualche ricetta esplicitamente nazionalista, come una torta con la bandiera nazionale, così come qualche piatto della cucina locale come le empanadas, ma presentò anche piatti francesi, spagnoli e italiani come ugualmente importanti per le casalinghe da conoscere e saper preparare. In tal modo, aiutò a considerare I piatti che gli immigrati portavano come parte integrante della cucina argentina e incoraggiò gli immigrati ad espandere I loro gusti verso cibi meno conosciuti. Doña Petrona adattò I piatti “stranieri” all’ambiente e agli ingredienti locali, per esempio, proponendo la humita (tradizionale crema di mais mangiata regolarmente nel Nord-Ovest dell’Argentina) come ripieno per una nuova versione dei cannelloni italiani e i formaggi argentini (“queso del país”) per preparare una versione della pizza.

Esempio dei piatti tratti da Il libro di Doña Petrona (1934)
Fonte:El libro de Doña Petrona, 1934, 169.
Ulteriori letture
- Paula Caldo, Mujeres cocineras: Hacia una historia sociocultural de la cocina Argentina a fines del siglo XIX y primera mitad del XX (Rosario: Prohistoria, 2009).
- Rebekah E. Pite, La mesa está servida. Doña Petrona C. de Gandulfo y la domesticidad en la Argentina del siglo XX (Buenos Aires: Edhasa, 2016).
- Rebekah E. Pite, Creating a Common Table in Twentieth-Century Argentina: Doña Petrona, Women, and Food (Chapel Hill, NC: The University of North Carolina Press, 2013).